Garfagnana e Alpi Apuane in Camper

Tra un giro clienti a Modena e nell’attesa del WMF di Bologna, ho deciso di spingermi verso la Garfagnana. L’universo ha deciso di regalarmi dei giorni di sole (lo ringrazio un pò meno per la mole di lavoro da svolgere): ne ho quindi approfittato per fare del nomadismo digitale a Castelnuovo di Garfagnana, organizzandomi un itinerario in zona.

Non conoscevo le Alpi Apuane ed ho scoperto che sono aspre e rocciose, si prestano a ferrate meravigliose e sono percorse da strade abbastanza strette. Ho scoperto che qui ci sono Re (il Monte Pisanino), Regina (Pania della Croce) Principe (Monte Sumbra).

L’itinerario che ti porto ha una durata di 4 giorni ma può essere ampliato: ci sono tanti altri luoghi che qui non ho camminato ma che ho scoperto essere molto belli, anche solo passandoci attraverso in camper. Come al solito, se vuoi, scrivimi, ho un Notion ben colmo.

Il percorso in camper tra le Alpi Apuane in Garfagnana

Sono arrivata da Modena ed ho attraversato il Passo San Pellegrino, poco dopo il passaggio del Giro d’Italia. Bellissimo, ma molto ripido e vietato ai mezzi superiori a 8 metri. Le curve sono ripide e molto strette.

Partenza daCastelnuovo di Garfagnana (LU)
I luoghi nel percorsoCastelnuovo di Garfagnana
Lago di Gramolazzo
Val Serenaia (per Pisanino)
Monte Pisanino
Vagli di Sopra (per Tambura)
Monte Tambura
Piglionico (per Pania)
Pania della Croce
Fornovalasco (per Forato)
Monte Forato
Arrivo aBagni di Lucca (LU)
Km percorsi166 km

Perchè andare in camper in Garfagnana

Le parole che mi sono arrivate lungo questo percorso sono: esplorazione, convivenza e paesaggi. Sono luoghi in cui immergersi tra delle montagne imponenti ma in cui convivono anche dei grandi lavori di erosione della montagna, da una parte all’altra del versante. Si è molto vicini al mare e quindi il paesaggio a 360 muta molto velocemente: da una parte altipiani e dall’altra lo sguardo si perde fino al porto di Livorno e sino ad arrivare alla punta della Corsica.

Ti consiglio questo itinerario se:

  • Stai transitando da nord a sud o da est ad ovest e vuoi fare il pieno di natura;
  • Hai sempre sentito, come me, nominare la Garfagnana ma non ci sei mai stata o stato;
  • Ti piace la roccia, io personalmente l’adoro; odio invece i ghiaioni.

Cosa fare tra le Alpi Apaune in camper

1) Escursione al Monte Pisanino da Val Serenaia

Sono sincera: non ci sono salita, perchè purtroppo la mia zampa sinistra, a causa di un infortunio, non me l’ha permesso.

Non volevo però rinunciare a vederlo perlomeno da sotto, il Re. E dunque, ho optato per un giro più semplice, verso Orto di Donna (volevo andarci solo per il nome!) salendo dal sentiero 178, percorrendo una parte di 179 e scendendo poi per il 180.

Quanto a indicazioni, nella parte alta è molto ben segnalato, attenzione invece nella parte iniziale (o finale) che in alcuni punti ho fatto un pò di fatica e un pò orientiring.

Si parte dalla Val Serenaia e da qui si snodano vari percorsi. Puoi lasciare il camper al parcheggio all’inizio del sentiero (non ci sono divieti) e percorrere il sentiero segnalato. Raggiunta Foce di Cardeto prosegui verso il Monte Pisanino, oppure, puoi fare un anello verso il Rifiugio Orto di Donna per poi scendere verso valle.

Informazioni di base

Lunghezza del percorso: 8,9 km

Dislivello: 1.015 mt

Per scaricare la traccia GPX della salita al Pisanino: qui.

In alternativa invece, la traccia GPX verso l’Orto di Donna, qui.

La mia escursione, qui.

Dove parcheggiare il camper per l’escursione al monte PISANINO

Puoi parcheggiare il camper. direttamente al punto d’inizio dell’escursione. Io l’ho parcheggiato nel parcheggio accanto al Rifugio Val Serenaia.

Attenzione, se hai delle call in programma, falle prima di entrare nella via che ti conduce al punto d’inizio del sentiero, perchè li la rete ti abbandonerà.

2) Escursione al Monte Tambura da Vagli di Sopra

Il Monte Tambura, o meglio, la Tambura offre un panorama meraviglioso. Personalmente, ho apprezzato la distesa fino al mare, di cui sono rimasta meravigliata perchè non conoscendo la zona, non credevo che lo sguardo potesse arrivare sino alle punte della Corsica.

Mi sono immersa in questa valle di primo mattino, perchè a causa delle strade strette percorse dai camion verso le cave, non volevo rendere difficoltoso il transito.

Il percorso può essere ad anello da Campocatino fino al Passo Tombaccia, con salita sulla Tambura e ritorno. Me l’hanno però sconsigliato in zona essendovi dei tratti esposti e attrezzati. Ho quindi preferito fare la salita e discesa per la stessa ma immagino che sarebbe stato ancora più suggestivo il percorso completo.

Informazioni di base

Lunghezza del percorso: 13,7 km

Dislivello: 1.000 mt

Per scaricare la traccia GPX: qui.

Qui l’itinerario ad anello completo.

Dove parcheggiare il camper per l’escursione AL MONTE TAMBURA

Il punto d’inizio del sentiero è una strada bianca scoscesa, che puoi percorrere anche a piedi, lasciando il camper un pò prima. Io l’ho parcheggiato qui, non c’erano segnali di divieto ma chiaramente è un posteggio “di fortuna”.

Altrimenti, se hai un furgonato, puoi andare direttamente al punto di partenza del sentiero, c’è uno sterrato abbastanza ampio in cui puoi parcheggiare.

Attenzione, nemmeno qui la rete è ricettiva, quindi ti suggerisco di dedicarti alla natura e mettere un OOO.

3) Escursione alla Pania della Croce da Piglionico

La Pania della Croce è la Regina delle Apuane e quindi se ti trovi in Garfagnana, non puoi non percorrere questa escursione. Inoltre, qui ci sono dei percorsi tematici di Fosco Maraini, la leggenda dell’Omo Morto, l’albero isolato e un sacco di altre cose interessanti da conoscere.

Informazioni di base

Lunghezza del percorso: 8,59 km

Dislivello: 778 mt

Per scaricare la traccia GPX: qui.

Dove parcheggiare il camper per l’escursione alla pania della croce

Puoi parcheggiare il camper direttamente alla partenza del sentiero (il luogo è molto frequentato), ma si tratta di un tratto di strada bianca. Valuta quindi tu in base al tuo mezzo e alle condizioni: ecco il punto di parcheggio, in cui non ho visto divieti per i camper.

4) Escursione al Monte Forato da Fornovalasco

Il Monte Forato ti regala un panorama suggestivo sulle Alpi Apuane, mostrandotelo da un arco di monte, forato appunto. L’escursione è indicata come EE per tratti esposti, bisogna alcune volte posare le mani ma non presenta particolari difficoltà.

Il percorso che ho fatto io parte da Fornovalasco, attraverso il sentiero 116 (ex 6), 110 e 120 per compiere un anello attraversando Foce di Petrosciana e Foce di Valli.

Informazioni di base

Lunghezza del percorso: 11 km

Dislivello: 971 mt

Per scaricare la traccia GPX: qui.

Dove parcheggiare il camper per l’escursione al Monte FORATO

La strada per arrivare a Fornovalasco a tratti è molto stretta e molto frequentata nei weekend estivi. Inoltre, il parcheggio indicato è spesso pieno. Se hai un mezzo di ridotte dimensioni puoi collocarlo a bordo strada al punto di accesso del sentiero, altrimenti l’unica opzione è il parcheggio di Fornovalasco, che però io ho trovato quasi off limits.

Da qui la rete prende quindi se hai necessità di lavorare, puoi farlo rimanendo immerso in questo tranquillo borgo.

Dove dormire in Garfagnana in Camper

Ho scelto di fare base a Castelnuovo e muovermi nei vari punti di inizio dei vari sentieri, l’ho trovata l’ipotesi migliore: a Castelnuovo il parcheggio camper è gratuito, con servizi, con rete ed in piano. Nei punti di accesso dei sentieri invece o la rete è scadente o la pendenza non permette di rimanere comodi.

  • A Castelnuovo c’è un’area indicata come parcheggio camper, dove c’è il carico, lo scarico e l’acqua, qui;

La leggenda dell’Omo Morto o dell’Uomo che dorme

L’escursione verso la Pania della Croce ti consente di vedere a chiari occhi il profilo roccioso di un uomo disteso, addormentato, come morto. Alcuni l’hanno attribuito al volto di Dante, altri di Napoleone, ma a me ha incuriosito la leggenda.

E infatti, in un tempo imprecisato, tra la Pania della Croce e la Pania Secca si estendevano ampi pascoli, abitati da pastori e dai loro greggi. In questi luoghi, un giovane pastore si innamorò di una fanciulla del posto. L’amore fu subito ricambiato e tra i due sbocciò una storia intensa e felice, vissuta all’ombra delle imponenti Panie.

Con il passare del tempo, però, nel cuore del pastore cominciò a farsi sentire il richiamo del mare e delle navi della vicina Repubblica Marinara di Pisa. Decise così di partire, con la promessa di tornare. La fanciulla, preoccupata, rimase nei pascoli dove si erano conosciuti, scrutando ogni giorno l’orizzonte, sperando di scorgere la nave del suo amato.

Trascorrevano i giorni, e un altro giovane pastore, colpito dalla malinconica bellezza della ragazza, si innamorò di lei. Ma la fanciulla non era pronta ad aprire il cuore a un altro amore: continuava a vivere nel ricordo di quello perduto. Un giorno, trovò il coraggio di confidare il suo dolore al nuovo pretendente. Il giovane, toccato dalle sue parole, prese una decisione coraggiosa: avrebbe scalato la vetta della Pania della Croce per chiedere a Dio di alleviare la sofferenza della ragazza, impedendole di vedere il mare che ogni giorno le ricordava l’assenza dell’amato.

Il sacrificio richiesto, però, era grande: il giovane avrebbe dovuto rinunciare alla sua vita e lasciare che il suo volto venisse trasformato in una figura di pietra, distesa tra le due Panie, per coprire lo sguardo della fanciulla sull’orizzonte marino. Pazzo d’amore, accettò il suo destino. Ancora oggi, il suo profilo dormiente si può riconoscere tra le vette delle Apuane, come un gigante di roccia che veglia silenzioso sulle montagne e sulla leggenda dell’Omo Morto.

    Il percorso culturale di Fosco Maraini

    Il parco culturale delle apuane di Fosco Maraini è composto da vari percorsi, nella zona di Piglinico, che consentono di visitare i luoghi di CITLUVIT, l’acronimo di Fosco che significa “Cittadino Luna (in) Visita Istruzione (sul pianeta) Terra.

    Fosco è stato un antropologo, alpinista e fotografo italiano. Ha vissuto in queste zone e attualmente è sepolto presso il cimitero dell’Alpe di Sant’Antonio.

    Per conoscere più approfonditamente la vita di Fosco puoi cliccare qui, per vedere i percorsi puoi cliccare qui.

    Che ti move, o omo, abbandonare le tue proprie abitazioni delle città e lasciare lì parenti et amici, et andare in lochi campestri per monti e valli, se non la naturale bellezza del mondo

    Leonardo Da Vinci

    Per tutti i vari giri sono sempre partita e tornata a Castelnuovo di Garfagnana, visto che la rete prende bene e ho fatto delle call piacevoli. Dunque te lo suggerisco. C’è anche un supermercato molto vicino, quindi ottimo. E il bar del centro sportivo, anch’esso non male per immergersi nel territorio locale.

    Anche dal Lago di Gramolazzo, che mi sono fermata temporaneamente, la connettività è buona.

    Altrove invece, all’entrata dei sentieri, spesso non c’è rete o comunque non è delle migliori.

    Grazie alle connessioni umane e alle storie

    Mi piace pensare che anche quando viaggio in solitaria, non sono mai sola; ma l’universo mi porta a conoscere persone che con i propri racconti, viaggi, informazioni, contribuiscono a rendere davvero umana l’esperienza e non “solo” un’escursione. E quindi, grazie a:

    • CAI di Castelnuovo e nello specifico a Pietro che mi ha fornito fondamentali informazioni per i vari itinerari, oltre ad avermi accompagnata
    • Andrea, dell’Appenninista che con il suo sito ricco di informazioni precise ed ordinate, mi ha dato supporto nella definizione degli itinerari
    • Paolo Marzi che con all’interno del proprio sito internet ti fa fare un viaggio nel viaggio, con i profili storico culturali dei luoghi, che per me sono sempre molto affascianti.

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